A un passo dal cielo sul Lagazuoi
Aggiornamento: 14 apr 2021
Orchestra di suoni e colori
2 - 3 gennaio 2020

Da un po’ di tempo accarezzavo l’idea di dormire ad un passo dal cielo, gli ingredienti di questa esperienza avrebbero dovuto prevedere, nell’ ordine, il coinvolgimento di due figli adolescenti alquanto reticenti a seguire i genitori nelle loro escursioni ad ore improbabili e la realizzazione di un sogno: salire al Lagazuoi che, con i suoi 2.752 m., offre uno dei panorami a 360° più suggestivi e spettacolari delle Dolomiti.
E’ stato più semplice del previsto poiché la salita al Lagazuoi è facilitata da una funivia che raggiunge la cima in 5 minuti e da lì alla bellissima terrazza panoramica del rifugio è un attimo.
Le condizioni meteo sono ottime sia per il tramonto che per l’alba, l'innevamento è abbondante, si parte!!

Il vento sarà una costante nell’ intero weekend e ci accompagnerà sia nell’attesa del tramonto che dell'alba. Ciaspole ai piedi, ci spostiamo dal rifugio verso la vetta del Piccolo Lagazuoi per scattare qualche fotografia. In questo periodo dell’anno il sole scende velocemente all’ orizzonte, bisogna affrettarsi !



La luce è magica, lo spettacolo è incredibile, il crepuscolo si stende come un tappeto dai bellissimi e tenui color pastello, le vette sembrano degli invitati ad una festa, uno alla volta si presentano puntuali, così eleganti nel loro miglior abito e, fatte le dovute presentazioni, lasciano la scena ad altri ospiti pronti a seguirli e ad entrare in scena. Uno dopo l'altro, illuminati dalla luce dorata della stella madre, salutiamo la Marmolada, le Pale di San Martino, il Civetta, il Pelmo, i Lastoni di Formin, la Croda da lago, l'Antelao, le Marmarole, il Sorapis, le Tofane, Conturines, Fanes, le Odle, il Gruppo del Sella.





Poi, il sipario blu si chiude lentamente, non del tutto, lascia passare ancora un po’ di luce E' stupendo! Quella luce magica tra il tramonto e l'oscurità della notte, molto suggestiva, è un rinnovato chiarore, l'atmosfera si fa ovatta, sospesa, di attesa.

La festa inizia, è il loro momento, entrano in scena le stelle più luminose, via via le minori finchè un miliardo di stelle copre la volta. Alla richiesta del bis si esibiscono generosamente.
Provo a fare qualche scatto, sono i primi tentativi per me.

L’orchestra continua la sua musica, si sono uniti altri strumenti, il suono è forte, fortissimo, cattura l’attenzione e le energie, sferza sul viso violentemente ma lo nutre come una carezza, a volte si placa, poi riprende con rinnovato vigore. Evidentemente qualcuno ha lasciato aperta la porta, fa molto freddo, siamo attrezzati con doppi guanti, ciononostante le mani soffrono. Il resto della compagnia decide di rientrare al rifugio, rimango ancora in contemplazione unendomi al lungo applauso che accompagna i titoli di coda, leggo anche l'ultimo artefice di questo spettacolo straordinario e lascio anch'io il teatro in punta di piedi per non disturbare, ebbra di colori, luce, forme ed incanti, certa che, al nostro risveglio, l’orchestra sarà ancora lì per noi, con una sinfonia diversa ad accarezzarci il viso.
Quante suggestioni in questa serata, immersi nella Bellezza, quante emozioni sempre nuove, interpretazioni di stati d’animo diversi. Ad ogni occasione il nostro sentire si rinnova. Siamo esseri speciali, in continuo divenire, volteggiamo tra un’emozione e l’altra dentro uno scheletro di razionalità.
Si accendono i riflettori e in una striscia a fumetti appare la piramide dell’ Antelao 3.264 m., da questa angolazione, la terrazza del rifugio, appare imponente, un vero Re dolomitico.

Scorrendo la striscia orizzontalmente o verticalmente la storia prende forma, si arricchisce di dettagli, si allunga, è l'inizio di un nuovo giorno.

E' fantastica la neve che cattura i colori dei primi raggi del sole, prende vita una combinazione di sfumature nei toni del rosa, del rosso, del magenta, dell'arancio ed è incredibile che la loro convivenza sia così ben armonizzata da non creare alcuna stonatura, all'unisono con la musica dell'instancabile orchestra, mai una nota sbagliata.






Attendere l’alba quassù è meraviglioso, domina un senso di maestosità, di perfezione del Creato. Risvegliarsi in quota rimane una delle esperienze più emozionanti che ci si possa concedere.




La prima uscita del nuovo anno è stata davvero fortunata! Il meteo ha gentilmente collaborato, i ragazzi si sono divertiti, io ho avuto le mie soddisfazioni e lo sherpa, per una volta, ha avuto il lavoro facilitato